I PESCATORI DI BALENE
incaricati di vegliare sull'accampamento, non quel russare che indica la vicinanza di uomini che dormono. - Hum! - esclamò. - Spira una cert'aria che non mi
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promettente. E l'assaggiò una, due, tre volte. - Eccellente! - esclamò. - Rammenta il sapore del manioca. E come si chiama dagli eschimesi, questa zuppa
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fosse un bel pezzo di carne fresca, quale festa! - esclamò egli levando un pò di "pemmican" ed alcuni biscotti da una cassa. - Ne avremo, Koninson
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a quattrocento passi dal nostro legno. - E tu credi che sia stata una balena? - Sì, tenente. - Se fosse vero! - esclamò l'ufficiale mordendosi i baffi
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crepacci scorgevansi alcuni magri licheni, qualche rosa canina selvatica, o qualche pianticella di ribes o di uva spina. - Che desolazione! - esclamò
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dall'alto di un'onda vide a breve distanza degli oggetti neri apparire fuori dell'acqua. - Tò! Dei rottami! - esclamò. - Che il "Danebrog" sia andato
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proprio accerchiati, e come! - esclamò il tenente. - Ci vorrebbero cento tonnellate di dinamite per aprirci una via. - Fortunatamente la nave resiste
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fiociniere Koninson. Pochi minuti dopo i dodici cacciatori salivano sul "Danebrog". - Mille tuoni! - esclamò Koninson, mettendo piede sulla tolda. - Non mi
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sul ponte affinchè i marinai non scivolassero. - È una sala magnifica! - esclamò Koninson, che aveva lavorato forse più di tutti. - Passeremo, qui
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razza di scherzo è mai questo! - esclamò Koninson, che rideva al punto da slogarsi le mascelle. - Uno scherzo che dovevamo indovinare prima - rispose
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, abbattuti, si erano fermati ai piedi dell'"hummock". Ormai avevano perduta ogni speranza. - Orsù, tutto è finito! - esclamò il tenente, lasciandosi
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dalle detonazioni, accorrevano a prendere parte alla lotta. - Corpo d'una balena! - esclamò il fiociniere impallidendo. - Ma questo è il paese degli
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strappandole il fegato che fu tosto infilzato in una lancia e avvicinato ai tizzoni. - Che colazione! - esclamò Koninson, tornato di buon umore
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! - esclamò il fiociniere al colmo della sorpresa. - Battono in ritirata! - Come? I Tanana fuggono? - Sì signor Hostrup. Che abbiano avuto paura dei nostri
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loro muschio! - esclamò Koninson, - Non valeva la pena di fare tanta strada per guadagnarci questo pasto, - Te l'avevo detto - disse il tenente. - Ma
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chilometro di distanza dirigendosi verso la catena di monti. - Signor Hostrup, uscite, uscite! - esclamò egli. - Vedo dei buoi. - Dei buoi? - disse il
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sordo muggito, come il rompersi di una grande ondata contro una costa. - Oh! Oh! - esclamò. - Vedi nulla? - chiese il tenente. - Nulla, signore, ma
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. - Signor Hostrup! - esclamò con voce commossa. - È la costa americana! - disse il tenente, non meno commosso. - Così presto? - Abbiamo percorso oltre
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balena! - esclamò Koninson che, come il solito, si trovava vicino al signor Hostrup. - È' uno spettacolo superbo, tenente. - Non dico di no, ma sarei
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mio rampone, per insegnar loro a ridere! - esclamò il fiociniere che seguiva cogli occhi fiammeggianti quei superbi giganti. - E invece siamo qui
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orsacchiotto grosso quanto un cane di statura media. - Oh! - esclamò egli sorpreso. - Che razza di animale è mai questo? Non può essere che un orso detto delle
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mare di Behring lo troveremo in gran parte gelato e ... - Tenente! - esclamò in quell'istante il capitano con voce alterata. - Non vedete nulla voi
Accademia della crusca
